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Dove siete stati ? In Danimarca.....eh, già.. bellissima Copenhagen! E chissà che divertimento a Legoland !!!

Ecco,appunto,noi siamo stati dappertutto tranne che nella capitale danese (peraltro già visitata ad "illo tempore..."),anche perchè per conoscere un Paese è meglio visitarlo a zonzo piuttosto che perdersi nella sola capitale..

 

A Legoland invece è stata una toccata e fuga..

 

La Scandinavia di norma viene vista motociclisticamente "di corsa" avendo come unica meta quella classica di Capo Nord : noi,invece, vorremmo poter CONOSCERE meglio ogni singolo Paese Scandinavo ed abbiamo iniziato dal più piccolo,forse quello che può sorprendere di più, perchè molto poco "nordico",che sconvolge (in parte) le apparenze e le aspettative...

 

Una vacanza di tutto relax comunque,se vogliamo monotona,dove abbiamo potuto apprezzare un popolo orgoglioso e forse un pò troppo "autarchico...

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AllForTheBicycle1Essendo un Paese "perfetto" é difficile trovare aneddotica curiosa, diciamo che più che altro in un viaggio simile si notano di più quelle cose che a casa nostra non potremmo vedere.

 

E' il caso delle tante vetturette elettriche a tre ruote utilizzate da persone disabili o con difficoltà motorie legate ad eccesso di peso (il burro Lurpak non perdona..),anzianità, o quant'altro: già in Scozia ne avevamo notato qualcuna ma qui i numeri diventano impressionanti.

 

Sicuramente ciò é dovuto alla notevole efficienza del loro sistema di piste ciclabili, una vera e propria circolazione "parallela" a quella delle quattroruote dove anche i "motorini" (cinquantini) percorrono congiuntamente a questi mezzi elettrici a tre ruote e le migliaia di biciclette i percorsi disponibili, consentendo così una mobilità intelligente a tante persone.

 

Se da noi le persone disabili sono di fatto condannate ad una continua assistenza di badanti e quant'altro e di difficoltà enormi rispetto alla mobilità,nei paesi anglosassoni (io preferisco differenziare i nostri ed i loro in paesi "cattolici" ed in "calvinisti", essendo questa la differenza storica che ne condiziona i comportamenti sociali ancora oggi), tali figure sono indipendenti ed autonome proprio grazie alla civiltà della mobilità.

 

E' facile vedere queste persone farsi da soli la spesa, andare in un locale a prendersi una birra o cenare , come qualsiasi individuo, e questo senza essere di peso a nessuno,dando loro la libertà necessaria.

 

Se questo rappresenta un ulteriore esempio di civiltà, anche quello che abbiamo notato a carico dei tanti turisti giapponesi che visitavano con noi i bellissimi castelli scandinavi,ne é un tassello aggiuntivo.

 

Chiunque di noi abbia vissuto l'affollarsi di torpedoni di turisti che visitano un sito di interesse si sarà trovato in una babele linguistica dove le guide tendono ad aumentare il tono di voce per farsi comprendere creando così disagio a tutti i gruppi (ricordo ancora la scimmia urlatrice made in USA nelle visite alle tombe egizie nella Valle dei Re, un incubo !).

 

Orbene, cosa ti fanno i giapponesi per non disturbare gli altri e raggiungere la massima comunicazione ? Semplice, usano la tecnologia e "connettono" tutto il gruppo con dei comodi auricolari "bluetooth",mentre la guida dispone di un altrettanto comodo microfono in cui parla sottovoce dando tutte le necessarie indicazioni ; il gruppo sta "compatto" per stare il più possibile vicino alla frequenza bluetooth del microfono e si muove in perfetto sincronismo nipponico.

 

Proprio come il "caciarone" gruppo di italici trovati ad Hillerod ("Antoniettaaaaaaaaaaaaa!!!! Marioooooooooo,vie' qua a vede !!!! Chiaramente urlando a più non posso,ovvero andiamo avanti così,facciamoci sempre riconoscere,neh?!).

 

Curiosità di cui non ci diamo pace é la tradizione delle "coperte di pile o di lana" (sponsorizzate) che si usano nei locali di ristorazione dove si mangia all'aperto ; non si capisce in base a quale parametro,ma ad una certa ora,gli addetti del locale acccendono delle stufe catalitiche a lampione e distribuiscono ai clienti queste "copertine" per riscaldarsi !!!

 

Come avrete capito le temperature erano tutt'altro che polari,ed essendo loro nordici un "minimo" di resistenza al freddo dovrebbero averlo, santo cielo !

 

Noi delle copertine ne abbiamo sempre fatto a meno,mentre i danesi (donne e uomini indistintamente) ne facevano ampio uso....bah...gente strana !

 

OnDPayForPP1Altra piccola curiosità é la "cauzione" per fare pipì sulle autostrade tedesche : l'accesso alle toilette é governato da "girelli" che per poter liberare consentendo l'accesso ai bagni richiedono monete fino all'importo di 0,50 euro in cambio di un coupon.

 

Tale documento può essere presentato alle casse o dei distributori di benzina o dei posti di ristorazione e l'importo corrispondente viene scalato da quanto da voi consumato.

 

In cambio di tale "servizio" i bagni sono stati ristrutturati e sono "spaziali": ogni cosa che richieda l'attivazione (sciacquo del water,rubinetti,distributori di carta,etc..) é a sfioramento evitando così il contatto fisico con dita di varia natura (e conseguente carica batterica), ed inoltre un sofisticato sistema meccanico pulisce la tavoletta ad ogni risciacquo.

 

Il tutto é,dal punto di vista energetico,una americanata (aumento dei consumi elettrici),ma di fatto é un sistema che rende le toilette molto igieniche e facilmente gestibili dal punto di vista della manutenzione.

 

Sarebbe bello vedere un sistema simile almeno nei nostri Ospedali dove la diffusione e la trasmissione di molte patologie avviene anche così, ahimè !!

 

Chi non volesse sottostare a tale obbligo può comunque sempre usufruire delle tantissime piazzole lungo l'autostrada (stra-segnalate) dove esistono ancora le vecchie toilette,più spartane e senza le sofisticherie di cui sopra.

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TonderDK1a1PREMESSA : ogni esperienza di viaggio è differente,e fa a sè stante, anche in funzione di come si affronta la stessa,e ciò é chiaro, per cui le seguenti considerazioni sono ovviamente del tutto personali e sono il frutto di una sintesi delle migliaia di pensieri che affollano i caschi dei mototuristi in questione.

 

Prendetele come debbono essere prese....cioè non come il verbo.....anzi tutt'altro !

 

IMPRESSIONI : Il bilancio è più che positivo soprattutto per quanto attinente il riposo ed il relax, e questo nonostante i pestiferi bimbi danesi : se dobbiamo stilare una classifica personale della pestifericità dei bimbi europei, al primo posto ci sono chiaramente gli italiani (e non lo diciamo solo noi...), ma al secondo posto i danesi si piazzano benone, dopodichè ci sono francesi e spagnoli a pari merito.

 

Francamente non ci sentiamo di consigliarlo ai primi posti per quanto riguarda la pura vacanza motociclistica, ma questo é anche legato ad un problema climatico : nei primi giorni ci sembrava di essere in una Lomelllina moltiplicata per 100, con la temperatura di una maremma di giugno,ed anche l'olfatto é stato traumatizzato da un afrore non propriamente nordico (il freddo congela certe fragranze, che con il caldo invece si slatentizzano...).

 

Per cui prima di indossare un paio di pantaloni di pelle e giacca in gore-tex invernale "perchè andate al Nord",pensateci bene, potreste vivere delle saune quotidiane per poi giungere in un bel torrido Kro,con una bella concentrazione di midges che vi faranno l'agopuntura notturna : tutto tranne quello che vi sareste aspettati !

 

Che di moto ne capiscano poco lo abbiamo capito da un programma specifico su una delle loro televisioni dove un corpulento "byker" già "ageè", nella stessa puntata provava una dozzina di modelli "confrontandoli" tra di loro : peccato che il confronto non fosse che so, tra "custom" o "naked" , ma una specie di zibaldone dove si passava dalla HP della BMW alle nude japu, fino alla 1200 Sport della Guzzi (210.000 DKK), o la Morini 9 1/2,passando dal Goldwing o similaria, senza alcuna logica (in effetti se le strade sono tutte dritte, che le provi a fa' ?!).

 

A pelle non ci ha trasmesso le emozioni di altri Paesi,anche se é tutto *perfetto*, forse fin troppo ed é quello che lo rende anonimo,piatto come in effetti lo é.

 

Per carità ci sono cose bellissime che abbiamo visitato e non solo castelli o fari,ma manca quel "quid" che ti fa dire : "....mi piacerebbe ritornarci..." , ecco,l'ho detto !

 

Non ci è sembrato che il turismo per loro sia una risorsa fondamentale se non in quelle aree naturalistiche dove i tedeschi affollano ogni spazio,e gli operatori possono sembrare più interessati: per il resto molti siti di interesse turistico non sono così ben segnalati come in altri Paesi che abbiamo visitato.

 

In ogni caso i turisti non danesi che abbiamo incontrato erano per la maggior parte tedeschi, poi olandesi, mentre gli italiani erano per lo più in camper, il che sovente li esclude dal "vivere" il Paese (se dormi a casa tua su quattro ruote, se mangi il parmigiano ed il prosciutto che ti porti da casa, se viaggi sempre in due o tre camper italiani insieme, quali "contatti" avrai con la popolazione locale ?).

 

Se l'obiettivo é quello di conoscere i popoli scandinavi, la loro storia, le loro tradizioni, é sicuramente giusto iniziare dalla Danimarca in quanto é l'anello di congiunzione tra l'Europa Centrale (ed una storia conseguente che ha in Francia e Germania le nazioni che ne hanno caratterizzato gli eventi negli ultimi secoli), e le nazioni ed i popoli che stanno al Nord di questi confini.

 

E L'Europa di oggi é in un timido processo di integrazione dove le sfumature raccontano al viaggiatore attento molte cose.

 

La Danimarca si produce i propri ventilatori eolici (Vesta), le proprie infrastrutture relative all'impiantistica sono tutte danesi, utilizzano ancora lampadine ad incandescenza, hanno un solo operatore telefonico nazionale,ed in generale non hanno adottato alcun criterio "comunitario" proprio per il rifiuto del trattato di Maastricht ( e non parliamo del "factotum" FALCK che da noi verrebbe denunciato subito per "conflitto d'interessi...").

 

In Italia, complici le normative comunitarie, abbiamo adottato per gli impianti idraulici il sistema Geberit (tedesco), abbiamo sostituito molte lampadine con quelle a risparmio energetico (olandesi),molti operatori telefonici sono non italiani, ed il sistema bancario è stato assalito da gruppi d'oltralpe, ed alla via così.

 

In compenso abbiamo i migliori impianti di materiale elettrico come case produttrici (Ticino,Vimar,etc...) e quando vai in FranciaNoMaastricht1 o in Germania , o in Inghilterra e peggio che mai qui in Danimarca, vedi delle oscenità dal punto di vista degli impianti elettrici (solo in Bulgaria abbiamo trovato peggio, ma lì é più che comprensibile) e nessuno trova niente da ridire.

 

Insomma, dal nostro girare l'Europa cogliamo molti aspetti che ci fanno giudicare meglio il distacco o meno del nostro Paese; abbiamo iniziato a visitare i Paesi d'oltralpe nel 1991 e le differenze quando si rientrava a casa erano forti, direi fortissime, allora.

 

Oggi lo sono un po' meno, ma come infrastrutture (strade, segnaletica,copertura della rete cellulare,parcheggi,soprattutto toilette pubbliche da noi inesistenti) le differenze si vedono eccome a dimostrazione che vanno fatti ancora molti sforzi in tal senso : certo potessimo vedere anche qui i pannelli fotovoltaici ed i generatori eolici che abbiamo visto lassù, vorrebbe dire che avremmo intrapreso la strada giusta !

 

Speriamo che ciò non rimanga un sogno !

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GrastenDK1a1PREMESSA : queste poche righe sono la summa di quanto da noi percepito,vuoi dalla lettura della Guida,vuoi visitando i luoghi che ci siamo promessi di vedere,non si ha certo la pretesa di fare un trattato in materia.

 

In ogni caso ciascuno di noi percepisce cose differenti di un Paese che visita, ma si tenga presente che noi ci estraniamo totalmente dalla nostra "italianità", cercando di vivere come la gente del posto,mangiando come loro, facendo la spesa dove vanno loro, idem per i locali più apprezzati dalla gente locale, ovvero facciamo una vera e propria ricerca nel merito.

 

Sono i numeri che fanno la Danimarca : circa 5 milioni di abitanti su un territorio grande come Piemonte e Lombardia,alfabetizzazione al 100%,uno dei più alti redditi pro-capite d'Europa,se non il più alto,tasso di disoccupazione praticamente inesistente.

 

Hanno detto NO a Maastricht,hanno detto NO all'Euro e distinguono TRE categorie di cittadini,ovvero i DANESI E GLI SCANDINAVI IN GENERE,poi i "comunitari" (cioè noi) e poi gli altri, e dalle loro leggi in vigore "è più facile che un cammello passi in una cruna dell'ago" che un NON-SCANDINAVO sposi un/una danese.

 

Il 20% della loro energia proviene dall'eolico (é pieno tutto il territorio di pale alte 40 mt. che fra l'altro producono loro), hanno il petrolio nel Mare del Nord, e sono zeppi di metano (avere del marcio può tornare comodo....),ovvero sono energeticamente indipendenti per la gran parte delle loro richieste.

 

Tolti alcuni spazi nella ristorazione,ci sembra che tutte le professioni siano in mano ai danesi stessi, che si uniscono in coppia presto e fanno figli (minimo tre, ma tendenzialmente anche di più) altrettanto presto raggiungendo rapidamente una autonomia dalla famiglia di provenienza.

 

Sono certamente dei goderecci che escono dalle loro case per trovarsi,ridere,festeggiare insieme, sono rilassati e non stressanti come i tedeschi sulle "regole" che tendono anche loro a trasgredire,ovvero sanno distinguere le cose importanti (come la sicurezza),dalle ostinazioni teutoniche.

 

Sono puntuali e precisi,ma senza farne un vanto nazionale,hanno servizi efficienti dalle banche,alla telefonia,alle ferrovie,navi,etc...: insomma , sono un popolo che può e sa fare da sè,e che da' l'idea che al resto del mondo non sia molto interessato.

 

Non si vede una macchina della "Politi" (Polizia) in giro e lasciano aperte porte e finestre a pian terreno, i motociclisti lasciano giacche e caschi aperti, insomma sembra che la parola "criminalità" non sappia cosa sia.

 

Tutto rose e fiori ?

 

Ogni medaglia ha il suo rovescio e,a nostro avviso,pagano le loro sicurezze con una discreta monotonia e piattume.

 

Sono in gran parte biondi con pelle chiara,cioè "slavati" ed il loro Paese è così, slavato, o meglio insipido,scialbo : non se ne voglia a male se qualche danese leggesse mai queste considerazioni,ma a noi è parso che se la Danimarca adottasse l'euro e si integrasse maggiormente in Europa, nel giro di qualche generazione non si noterebbero differenze con i Paesi confinanti (Germania in primis), al punto che potrebbe sembrare un altro Land da portare in Parlamento a Berlino.

 

La loro storia è quella dei Vikinghi,che è storia di navigazione, di conquiste, di continue battaglie con i popoli confinanti, sia a NordOvettoneDansk che a Sud,che hanno visto sorti alterne, li hanno visti sottomettere i britannici, e a loro volta sono stati conquistati più di una volta dai germanici.

 

Ma oggi di queste vicende ci sembra che rimanga poca traccia e che la loro società sia chiusa in una autarchia che li rende certamenti forti delle loro risorse energetiche-economiche,ma sul cui sviluppo nel futuro si potrebbero avanzare dei dubbi.

 

Inoltre,abbiamo constatato come molte ville nobiliari e/o similaria siano oggi state trasformate in "case di cura psichiatriche",e forse questo significa qualcosa.

 

Vi sono Paesi come Austria,Svizzera e Danimarca che sono certamente Paesi economicamente floridi e che si occupano in primis dei loro cittadini,altri come il nostro o la Germania o la Francia che sono Paesi che forse sono fin troppo accoglienti,ma che,comunque si sono accollati anche economicamente i costi di società culturalmente più aperte.

 

Solo il futuro ci dirà quale modello di società sarà quella che avrà meno problemi, o come queste società potranno convivere in una Europa così diversa, ma in fondo così uguale per la storia che l'ha formata.

RegineDellaStrada1a1La moto del viaggio è sempre lei,la regina d'Europa, cioè una Moto Guzzi California EV del 2003: chilometri alla partenza circa 59.400, al ritorno 65.000 per un totale di circa 6.000 km. in 14-16 giorni; consumi medi dai 19 ai 23 km./lt in funzione delle benzine trovate, ottime quelle tedesche (la 100 ottani della ARAL ci ha dato risultati notevoli sia nelle prestazioni che nei consumi),decisamente inferiori quelle danesi che puzzavano di metano (...c'è del marcio in Danimarca ??).

 

I costi variavano dagli 1,40 euro al litro fino agli 1,6/1,7 ma visti i buoni consumi abbiamo ottimizzato il più possibile la spesa ; nessun problema nel trovare i distributori anche se gran parte sono totalmente automatici e funzionano SOLO con le carte di credito,ovvero con le carte loro,per cui bisogna stare attenti alle marche a cui ci si appoggia, noi comunque abbiamo prediletto Shell e Q8.

 

Sempre una grande lode a quel magnifico cavalletto laterale che ci ha risolto non poche difficoltà in alcuni parcheggi problematici,nonchè a quella coppia incredibile che ti consente di frullare a 2.000 giri scarsi con marce alte senza strappi di sorta,una poltrona con un motore,con una posizione di guida che consente al manovratore di VEDERE cose che con altre moto (che non siano le endurone...) sovente diventa difficile (posizione abbassata).

 

Consumo buono delle gomme (Metzeler) dovuto a medie molto basse anche se le strade cartavetro ed il tempo più che estivo trovato (caldo,caldo,caldo!!!) hanno minacciato di abraderle più del dovuto : le medie sono state volutamente tenute basse anche nelle trasferte germaniche proprio per non "stressare" la cavalcatura più del giusto,e ciò distingue il mototurista dal bruciasemafori della domenica !

 

Unico problema riscontrato : lampadine d'illuminazione del tachimetro bruciate,strumento cieco in galleria ; pazzesco , con questa sono TRE generazioni di California che vivo e sono TRE differenti tipi di strumentazione, dove quest'ultima la fa l'ITI,ma il problema sussiste sempre !

 

Per evitare i problemi delle precedenti,le lampadine sono montate su un gommino inserito a forza nello strumento e questo per proteggere la lampada dalle vibrazioni...,niente da fare si rompono lo stesso.

 

Inoltre,per ogni strumento vi sono due (2) lampadine,eppure...per carità , è una banalità risolta al volo al nostro ritorno (di lampadine simili ne ho a iosa e già che c'ero ho cambiato anche il fusibile da 5A che le governa...assamai..),però è certo che è una caratteristica del California visto che me lo ha fatto su tutti e tre!

 

Veniamo alle strade danesi ed ai suoi occupanti allora !

 

Se in Germania vi fermate fuori dagli spazi consentiti,dopo pochi minuti qualcuno ve lo farà gentilmente notare, dopo altri pochi minuti qualcun altro vi farà fermamente notare la stessa cosa , dopodichè arriverà la Polizei informata dal "denunzianten" di turno,a farvi sloggiare ; ecco, in Danimarca tutto ciò non succede e potete tranquillamente parcheggiare sul marciapiede della Banca dove siete andati a cambiare i vostri "eurucci" che NESSUNO si sognerà di dirvi qualsivoglia cosa.

 

Ma non permettetevi mai di entrare nelle aree destinate alle biciclette, ovvero non pensiate di avere più diritti delle altre due ruote senza motore, giammai !!! Le bici sono sovrane ed hanno sempre ragione, ricordatevelo e vivrete sereni !

 

In città esistono postazioni dove é possibile gratuitamente avere accesso ad aria compressa (Luft) per gonfiare le gommeLuft1 delle biciclette...,fate un po' voi !

 

Per il resto sono molto prudenti,rispettano i limiti alla lettera,e gli automobilisti considerano le motociclette al loro pari, ovvero NON si affiancano mai e stanno rigorosamente o dietro o davanti, ma pretendono che lo facciate anche voi, per cui EVITATE di sorpassare le colonne di auto ai semafori in quanto prendono la cosa come un affronto personale,ne abbiamo avuto prova,credeteci !

 

Le autostrade sono totalmente gratuite e l'unico pedaggio lo abbiamo pagato per il ponte che collega il Fyn allo Sjælland per la cifra di 105 DKK (corone danesi), cioè la metà di quello che pagavano le auto.

 

Parcheggi ce ne sono a iosa, ma non sempre abbiamo capito se come motocicletta dovevamo pagare o meno (noi lo abbiamo sempre fatto per evitare disguidi, ma forse avremmo potuto evitarlo..)

 

Esistono percorsi turistici preferenziali caratterizzati dall'indicazione di una "margherita" sui cartelli stradali che li segnalano : abbiamo potuto constatare che selezionando l'opzione "tragitto più breve" del navigatore, sovente gli itinerari collimavano con quelli "margherita",tranne poi finire su stradine interpoderali dove i trattori regnavano sovrani !

 

Esssendo un paese profondamente piatto il paesaggio sovente è monotono e non da' certo i brividi di posti "irlandesi" o "scozzesi",ma tutto sommato strade come quelle per arrivare a Rømø, Skagen o Møn, o gli itinerari "nascosti" per Koge o Vallø, sono motociclisticamente interessanti.

 

Il traffico pesante è notevole e ciò contrasta con i principi ecologisti dei Danesi dove sembra che le ferrovie siano sottoutilizzate : incredibile il traffico nei dintorni di Copenhagen alle 9.00 del mattino, una cosa da metropoli londinese, se i danesi sono circa cinque milioni, sembra che siano tutti li' in quelle ore !!

 

Interessanti le rotatorie con la ciclabile incorporata, a dimostrazione del fatto che se si vuole ciò è più che fattibile (ricordo ancora un locale assessore dichiarare che con le rotonde alla "francese" era IMPOSSIBILE collegare le piste ciclabili...buffone...se solo la gente uscisse dal proprio cortile...).

Smorrebrod1a1PERNOTTAMENTI : come detto abbiamo utilizzato la catena di Kro appartenenti alla "Dansk Kroferie" (quella con il simbolo del gallo dei quattro venti,per la precisione).

 

Non tutti erano di buon livello,anche se per lo standard "scandinavo" i requisiti erano quelli ovvi,e, memori di certe schifezze svedesi,tutto sommato non c'era da lamentarsi.

 

Essendo un popolo di navigatori hanno un concetto più di "nave" che di camere d'albergo, soprattutto per quanto concerne l'impiantistica.

 

In particolare il Kro di Blommenslyst sembrava proprio un traghetto anche per la posizione dei letti, e sulla pulizia ci sarebbe da scrivere un vero trattato sulle ragnatele esaminate..

 

Un rilievo in positivo invece per quello di Varde, con una colazione degna di ristoranti di lusso (....da libidine il pasticcio di fegato,anche se per digerirlo ci sarebbe voluto un bel po' di "akvavit"),ma in generale si può ben dire che il valore aggiunto di TUTTI i Kro stava proprio nelle ottime colazioni che abbiamo ben sfruttato : abbiamo imparato che nei Paesi Nordici BISOGNA usufruire delle calorie del "morgenmad", in modo da SALTARE il pranzo, per fare, piuttosto, una leggera "merenda sinoira" nel pomeriggio tardo.

 

Insomma, se adatti il tuo metabolismo alle usanze locali,concili meglio i tempi turistici (anche perchè prima delle 10.00 non apre nulla...banche comprese..) ed anche il "portafoglio" !

 

I bagni erano quasi sempre riscaldati tramite il pavimento e visto il clima non propriamente nordico dei primi giorni (30° gradi molto umidi al limite dell'afa..),la cosa dava non poco fastidio !

 

Asciugamani e lenzuola, comunque,sempre puliti e la cortesia proverbiale dei Danesi, oltre alla loro precisione e puntualità hanno reso il soggiorno SENZA problemi di sorta,e le condizioni stabilite via internet sono state rispettate al 100 per 100 !

 

PRANZI E/O CENE : questo era l'anno (2007) della "gastronomia" in Danimarca e difatti vi erano anche delle offerte relative ai Kro da "gourmand", di cui per altro non abbiamo usufruito.

 

La loro cucina risente di quella francese che loro considerano di esempio,ovvero sicuramente più raffinata del loro semplice , ma gustoso, piatto nazionale, cioè lo "smørrebrød", una serie di fette di pane imburrato con di tutto e di più sopra, comunque,stranamente, un piatto freddo...

 

In realtà sanno cucinare benissimo il loro fantastico pesce,anche se esagerano un "pelino" nei condimenti: la stupenda sogliola gustata nel Kro di Vallø era servita con una "salsa" color nocciola in apposito contenitore di almeno 200ml., che abbiamo scoperto essere burro fuso !!!

 

Il tris di "herring" o "sild" (aringhe) gustate a Skagen hanno viaggiato nello stomaco fino al "morgenmad" del giorno dopo togliendo ogni ulteriore appetito, come era nello scopo che ci eravamo prefissati !

 

Ma il salmone e l'anguilla di Nyord sull'isola di Møn ce li ricorderemo a vita : trovare il "Lolles Gård" non è stata impresa facile,ma ne è valsa sicuramente la pena !!!

 

Ottima,ed a un buon prezzo (il che non guasta), la carne della catena di ristoranti "Jensen Bøfhus", da consigliare assolutamente !

 

Ma ricordatevi di mangiare l'hamburgher con forchetta e coltello, e non vi venga mai l'idea di mangiarlo a mò di panino,altrimenti rischierete l'incidente diplomatico !!!

 

La loro scelta di birre (øl,in bottiglia, se alla spina fadøl) non è di poco conto : se conoscete la Carlsberg che avete bevuto in Italia non ha nulla a che vedere ad esempio con la "Classic" che trovate lì (mentre la "pilsner" è identica..) ,ed anche la Tuborg ha variazioni sul tema che la fanno ben apprezzare,non ultima l'analcolica che non presenta differenze alcune con l'altra.

 

Particolarissima poi la birra Thor che potete degustare a Randers: dagli stabilimenti che la producono partono condutture che portano,sotto terra,direttamente ai vari locali il prodotto tanto amato !

 

Il sistema pare sia prodigioso al punto che non vi sono scorte ma che il ripristino del liquido così prezioso avvenga automaticamente!

 

Abbiamo dovuto un po' per forza puntare su cene pomeridiane (16.30/17.00) all'aperto, in quanto i danesi sono fortissimiDanimarca1a

fumatori e nei loro locali di ristorazione si può beatamente fumare,anche se non crediamo per molto: sulle loro televisioni impazzava tutto il discorso su future proibizioni e sulle incentivazioni per far smettere di fumare la popolazione.....la vediamo dura,ma se anche la Germania si è avviata su questo passo,ci sa che, o prima o dopo,anche i Danesi dovranno moderarsi in tal senso.

 

Si tenga presente le forti discrepanze di orari da città a città : in alcune é possibile cenare anche fino a tardi, in altre tutto si ferma alle 18.00,al massimo alle 18.30 , in effetti il loro mondo vive dal mattino presto al primo pomeriggio.

 

Comunque sia abbiamo constatato una forte vitalità : sono un popolo giovane che si sa godere le vita,i locali sono molto frequentati,sono usi bere (e fumare !!) notevolmente in compagnia, sono inaspettatamente "caciaroni" direi quasi come italiani e spagnoli al punto di dubitare della loro "scandinavicità" (permettetemi la licenza lessicale...).

 

Per credere, guardatevi qui a destra le "tre squinzie" in motorino e senza casco,ed eravamo nel Fyn......mica a.......(indicare qui la località italica a piacere...fate vobis).

LonelyDansk001a1Visto che dall'entrata in vigore dell'euro,quasi a farlo apposta, siamo stati in Paesi che non lo utilizzavano (Turchia,Bulgaria,Scozia), ci sembrava giusto proseguire anche in questa estate 2007 utilizzando i soldini "bucati",cioè le corone danesi.

 

Scherzi a parte,l'idea è partita dalla opportunità offerta da una agenzia trovata tramite i motori di ricerca tetutonici che dava la possibilità di pernottamento nei "KRO" (le ex stazioni di posta dove si rifocillavano i cavalli, nei tempi che furono), a patto di soggiornarvi almeno due notti,ma con sconti notevoli,anche del 40%!

 

Confrontando con altre proposte (ostelli che non danno la colazione,nè asciugamani,lenzuola, etc..) la cosa ci è sembrata conveniente,ed essendo un Paese piccolo (dimensione di Piemonte e Lombardia,tanto per capirci) abbiamo pensato che con pochi soggiorni ben calibrati,lo si poteva visitare con comodo (a raggiera dal punto dei pernotti) e con l'indubbio vantaggio di lasciare le borse laterali nel "KRO" di turno.

 

Abbiamo quindi prenotato tutti i soggiorni (tranne il primo e l'ultimo delle trasferte germaniche),via web e con l'ausilio del Tom Tom Rider, memorizzati per la facilità della ricerca e dei rientri.

 

In sostanza abbiamo dedicato 10 giorni pieni alla visita di questo Paese con due giorni di trasferimento per l'andata (prima tappa a Wurzburg,Germania), ed idem per il ritorno, tranne poi "diluire" il rientro con altri due giorni di un bel po' di curve svizzere visto che Eleanore era stufa delle "flat-lands".

 

Quindi, per la prima volta da ventitrè anni a questa parte,non è stato preparato nessun itinerario da casa,ma abbiamo semplicemente fatto riferimento (come da un po' di anni in qua) alla guida Lonely Planet (www.lonelyplanet.com/italia),segnandoci i siti che ci interessavano maggiormente.

 

Abbiamo constatato che essendo l'ultimo aggiornamento del 2004, vi era qualche imprecisione: cose di piccolissimo conto,certamente,ma comunque, ad essere pignoli, c'erano, a dimostrazione che l'ideale è avere una guida aggiornata all'anno precedente, al massimo.

 

Ogni mattina l'itinerario veniva deciso in base al meteo od alle cose che si volevano vedere, con la tranquillità della funzioneFantascienzaInItalia1 "pollicino" del Tom Tom Rider che ci riportava al Kro di partenza senza stress di sorta. Pigri ?

Forse,ma dopo tanti anni passati su cartine varie e con "sorprese" di ogni tipo,volevamo cambiare il nostro modo di fare mototurismo,visto che siamo una razza in via d'estinzione a giudicare dalle tantissime moto viste nei confini patrii e le pochissime viste oltralpe....a dimostrazione che di "motociclisti della domenica" (o del "pentu" , come ci ha detto un simpatico connazionale sul traghetto del rientro)è piena la Nazione,ma di macinatori di chilometri sempre meno...

 

La Danimarca è un Paese facile in tutti i sensi: strade bellissime,segnalatica precisa ed essenziale,distributori di benzina in ogni dove,massima civiltà,massima attenzione ad ogni esigenza,a patto di considerare le biciclette come "regine" della strada!

 

Come tutti i Paesi nordici ha sicuramente costi elevati,ma se si fanno due righe di calcoli così è solo in apparenza : le autostrade tedesche sono gratuite, idem quelle danesi,i parcheggi NON costano,la maggioranza dei ponti è gratuita (e quello che abbiamo pagato per portarci dal Fyn allo Sjælland ci è costato metà della cifra che pagano le auto, come dire due ruote consumano la metà di quattro...principio che ai nostri governanti è ostico..).

 

La filosofia era quella di un viaggio di tutto relax (trasferte tedesche a parte) e questo Paese ne garantisce il risultato per tutta una serie di motivi: certamente,ciò va a svantaggio del senso di "avventura" che altri Paesi offrono,anche se i cinque chilometri della strada di "pauta" in terra rossa con diluvio universale annesso, per andare a Møn Klint,senza i tassellati,sono stati comunque una piccola impresa (l'unica moto era la nostra...e parcheggiarla senza trovarsela nel fango, non è stata proprio cosa facile...).

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